Fr. Modestino da Pietrelcina

 

Fr. Modestino da Pietrelcina, Servo di Dio (1917-2011)

 

Fr. Modestino da Pietrelcina, al secolo Damiano Fucci, nacque il 19 aprile del 1917 da Domenico e Anna Fucci, contadini nella piccola Pietrelcina (BN). Illuminato nel cammino spirituale dal suo concittadino Padre Pio, all’età di 29 anni abbracciò la vita religiosa facendo il suo ingresso in Noviziato nel convento di Morcone (BN) il 14 marzo del 1946 e lì, un anno dopo, il 18 marzo del 1947, emise la prima professione dei voti temporanei. Dopo una breve permanenza presso il convento di Cerignola (FG) come cuciniere, ritornò a Pietrelcina nel luglio del 1947 come questuante. L’esperienza e il servizio fraterno svolto in obbedienza alle disposizioni dei superiori, gli fece maturare la consacrazione definitiva al Signore e, proprio nel suo paese natale, il 19 marzo 1950 professò i voti perpetui, legandosi definitivamente all’Ordine. Nel settembre del 1951 venne nominato sacrista, portinaio e aiuto cuciniere. Nell'aprile del 1952 venne trasferito a Sant’Elia a Pianisi (CB) con il compito di questuante di campagna. Distinguendosi per la sua intelligenza pratica e per lo zelo operativo, dopo un anno, a Morcone, venne nominato istruttore dei fratelli laici. Dopo aver fatto parte di altre fraternità della Provincia (Agnone, ancora Pietrelcina, Isernia) venne invitato dall’obbedienza, il 17 gennaio del 1969, a San Giovanni Rotondo (FG) dove si stabilì definitivamente con l'incarico di portinaio. Il 25 marzo del 1975, venne istituito Lettore. Dal 1969 fino a prima della sua morte, avvenuta il 14 agosto 2011, quando ancora la salute glielo permetteva, continuò ad ascoltare centinaia di persone al giorno e per tutti aveva una parola e un consiglio, sempre ispirati alla sapienza evangelica. Non negò a nessuno (tranne quando le sue condizioni fisiche glielo impedivano) il tempo necessario per ascoltare le esperienze di vita e le sofferenze del corpo o dello spirito. Di fondamentale importanza, nella sua vita, è stata la figura di san Pio. Non solo durante la vita di Padre Pio, quando Damiano (questo era il nome civile di fr. Modestino) andava a San Giovanni Rotondo per fare visita al santo Compaesano e intrattenersi con lui in colloqui spirituali, ma soprattutto dopo la morte del Santo. Fr. Modestino, memore di una promessa di perenne assistenza fattagli da Padre Pio, si è sentito chiamato ad amministrare l’eredità di una piccola parte della missione affidata da Dio al suo Padre spirituale. Così, sulle orme del Cappuccino stigmatizzato, il compaesano e discepolo si è sforzato di camminare come meglio ha potuto, spendendo il suo tempo e le sue energie per aiutare le anime a riconciliarsi con Dio e con i fratelli. Spesso ripeteva che la sua vita era offerta per i peccatori e, in ogni circostanza, aiutava quelli che incontrava sul suo cammino a varcare la soglia del confessionale per chiedere perdono a Dio. Era talmente consapevole dell’importanza di questo compito che ha accettato unicamente per spirito di obbedienza le limitazioni di orario impostegli dai superiori, su indicazione dei medici, negli ultimi tre anni della sua vita, destinandolo contemporaneamente all’infermeria provinciale, dove ha continuato a ricevere fino a pochi mesi prima della sua morte. E, anche in quest’ultimo periodo, pur consapevole delle sue ormai precarie condizioni di salute, nonostante avesse accettato di non sottoporsi più all’impegnativo compito dei colloqui, talvolta concedeva qualche eccezione quando si presentavano situazioni particolari che sollecitavano l’esercizio eroico della sua carità. Tutti noi abbiamo ancora viva nella memoria l’immagine della interminabile fila di persone che si formava dalle primissime ore del giorno davanti alla portineria del nostro convento di San Giovanni Rotondo. Gente di ogni estrazione culturale e sociale che attendeva con pazienza di poterlo incontrare, attribuendogli anche particolari carismi, come la scrutazione dei cuori e la chiaroveggenza. Anche sacerdoti e vescovi chiedevano di poter avere colloqui con lui. Un altro aspetto da evidenziare di fr. Modestino, è certamente quello della sua vita di preghiera. Sarà stato per la santa emulazione che aveva nei confronti di Padre Pio, sarà stato per la riconoscenza al Signore per i doni ricevuti, ma sta di fatto che egli era in costante atteggiamento di preghiera mantenendosi sempre discreto e riservato. Quando poteva, nelle poche ore libere dal suo ministero dell’ascolto, si recava nel “Sacellum” (cappella interna al convento), dove spesso lo trovavamo con lo sguardo fisso sul tabernacolo. Accogliendo le sue ultime volontà, chiaramente espresse nel suo testamento olografo del 2 giugno 2009, le sue spoglie mortali riposano a Pietrelcina dal 17 agosto 2011, in un luogo attiguo alla nostra chiesa conventuale della Sacra Famiglia. Queste le precise parole del testamento: «Io desidero, se i miei superiori lo vorranno, dopo la mia morte, essere sepolto nel mio paese di Pietrelcina. Affido la mia anima alle preghiere di tutti i miei confratelli. Chiedo perdono a tutti se ho mancato di rispetto. Il Signore mi perdonerà». Fr. Modestino, come il servo di Dio fr. Daniele Natale, appartiene a quelle limpide figure di fratello laico cappuccino, cresciuto spiritualmente alla scuola e sull’esempio di Padre Pio, del quale ha diffuso la devozione e soprattutto la spiritualità. In questi anni fr. GianMaria Digiorgio, incaricato dai superiori, ha provveduto a raccogliere un’abbondante documentazione epistolare attestante la fama di santità e la grande e diffusa devozione del popolo di Dio nei riguardi di questo nostro caro confratello. Inoltre, sempre durante questi anni, si è registrata la presenza di numerosi pellegrini che si sono recati presso la sua tomba a Pietrelcina, per pregare e continuare a chiedere, tramite la sua intercessione, le grazie necessarie. Infine due insegnanti, che si lasciavano dirigere spiritualmente da lui, hanno sentito la necessità di rendere noti i ricordi degli incontri con fr. Modestino. Angioletta Parrilla di Longobucco (CS) ne ha ricavato una vera e propria biografia, intitolata Fr. Modestino da Pietrelcina. Una vita sotto lo sguardo di san Francesco, di san Pio e della Madonna, stampata nel 2014 dalle Edizioni Padre Pio da Pietrelcina s.r.l. (espressione della nostra Provincia religiosa) dopo un consistente lavoro di sintesi e di epurazione di particolari marcatamente agiografici; mentre Francesca Nicosia, di Siracusa, ha raccolto la propria e altre testimonianze nel più agile libro intitolato Fr. Modestino. Un serafino d’amore: io e lui (2017). Queste due pubblicazioni sono illuminanti sul cammino di perfezione cristiana che fr. Modestino si sforzava di percorrere e suggeriva a quanti incontrava, come lo sono i due libri che lo stesso frate laico è riuscito a dare alle stampe, grazie al lavoro di revisione dei testi effettuato da persone di sua fiducia: Io testimone del Padre (prima edizione 1988, curato da Gennaro Preziuso, all’epoca collaboratore di padre Gerardo Di Flumeri nel lavoro della Postulazione della Causa di beatificazione e canonizzazione di Padre Pio e nella pubblicazione della rivista Voce di Padre Pio) e Padre Pio sulle orme del Vangelo (prima edizione 2002, curato dalla già citata professoressa Angioletta Parrilla). Entrambi questi ultimi volumi, infatti, pur essendo incentrati sulla figura e sulla spiritualità del Cappuccino stigmatizzato, fanno emergere l’assimilazione dell’amore per le virtù cristiane riflesso nella vita dell’umile frate laico che, oltre ad esserne l’autore, di riflesso ne appare co-protagonista. Per ciascuna di queste opere, la casa editrice è stata sempre la stessa: la già citata Edizioni Padre Pio da Pietrelcina s.r.l. Va, oltretutto, evidenziata la grande umiltà con cui fr. Modestino viveva l’attribuzione alla sua persona, da parte di un gran numero di persone, di grazie divine, di particolari doni e la fama che lo ha contraddistinto anche negli ultimi anni della sua vita. Ne parlava lui stesso, con semplicità, ma specificando che ogni merito doveva essere attribuito a Gesù, alla Madonna e a Padre Pio che, da lui invocato, intercedeva presso di loro. «Io – aggiungeva – mi limito a pregare e ad offrire la mia vita per ottenere la grazia dal Signore».

Bibliografia. Parrilla Angioletta, Fr. Modestino da Pietrelcina. Una vita sotto lo sguardo di san Francesco, di san Pio e della Madonna. San Giovanni Rotondo 2014; Nicosia Francesca, Fr. Modestino. Un serafino d’amore: io e lui. San Giovanni Rotondo 2017.

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