Pietro Dalmazio D'Andrea

PIETRO DALMAZIO D’ANDREA (1800-1870)
(P. Dalmazio da Morcone)

Nome civile: Pietro

Cognome: D’Andrea
 
Nome religioso: Dalmazio
 
Nome con cui è più conosciuto: FRA DALMAZIO DA MORCONE
Luogo e data di nascita: Morcone, 10 aprile 1800
 
Diocesi di nascita: Benevento
 
Circoscrizione civile: Campania
 
Nazione: Italia
 
Provincia religiosa: Provincia di S. Angelo
 
Ingresso nell’Ordine: Morcone, 5 giugno 1819
 
Professione religiosa: Morcone, 5 giugno 1820
 
Ordinazione sacerdotale: Lucera, 6 luglio 1823
 
Nomina episcopale: Vescovo di Bova (RC), 18 settembre 1856
 
Ordinazione episcopale: Roma, 28 settembre 1856 (fu consacrato vescovo dal cardinale cappuccino Giusto Recanati)
 
Sede titolare: Bova(RC)
 
Morte: Bova 12 ottobre 1870
 
Città in cui è sepolto: Bova
 
Studi di specializzazione: Istruzione non specialistica in Provincia
 
Incarichi nell’Ordine: guardiano (S. Elia a Pianisi, 1826, 1832-1833, Morcone, 1827, 1833-1837, Larino, 1828-1832, Venafro, 1837-1840, Campobasso,1840-1842), definitore (1835-1840, 1840-1843), ministro provinciale (1843-1846, 1852-1855).
 
Attività svolte: predicatore, maestro dei novizi, custode generale, esaminatore dei postulanti alla vita religiosa, esaminatore prosinodale della diocesi di Boiano.
 
Osservazioni particolari: Quello che appare del tutto evidente dallo stesso esame dei dati appena riportati è la stima nella quale era tenuto in provincia e fuori. Dal 1826 al 1842, certamente con dispensa da parte delle autorità superiori, viene tenuto ininterrottamente a capo di fraternità significativamente importanti o per la funzione (Morcone, sede di noviziato, Campobasso, capoluogo di provincia, S. Elia a Pianisi, luogo di studio) o per la delicatezza del momento storico vissuto dalle stesse (Larino nel 1826 e Venafro nel 1837). Dal 1835 al 1855 rimane quasi in continuazione nel consiglio della provincia o al vertice, da provinciale, o da membro, come definitore. Senza il bisogno di una presenza rappresentativa a Venafro dopo i celebri “fatti”(1837), sarebbe rimasto di certo più a lungo a Morcone con le funzioni di maestro dei novizi. Della consistenza della sua personalità religiosa, a prescindere dalla presentazione a vescovo fatta dal re Ferdinando I, ne fanno fede la fiducia in lui riposta dal servo di Dio, P. Raffaele da S. Elia a Pianisi, che lo aveva avuto maestro dei novizi (1834-1835) e a lui si rivolge nella corrispondenza, e il contenuto delle sue circolari alla Provincia, che si sono salvate. Parte della sua predicazione manoscritta, a noi giunta, così come la sua azione da vescovo attendono ancora di essere debitamente studiate, presentate e divulgate.     
 
Scritti inediti: Si conservano in archivio provinciale di Foggia (=APCF) manoscritti: circolari provinciali (cfr. Lettere circolari:provinciali vari (1783-1861), 207-210); prediche: Soliloquio, panegirico di S. Giorgio, panegirico della Madonna Incoronata, discorsi sui dolori di Maria, sull’Immacolata Concezione, relazioni capitolari.
Fonti: In APCF: Registro dei novizi – Noviziato di Morcone (1817-1892); Libro delle professioni –Noviziato di Morcone (1818-1852); Libro delle determinazioni provincializie in diffinitorio presentate e discusse principiando a 19 novembre 1776 al 1839; Libro delle determinazioni provinciali della provincia de’ Cappuccini di S. Angelo sotto il provincialato del molto reverendo p. Stefano da Sannicandro nell’anno 1840 (fino al 1961); Libro delle circolari: Provinciali vari (1783-1861).
 
Bibliografia: Moffa s. Un pioniere dell’azione sociale cristiana: Mons. Dalmazio D’Andrea dopo cent’anni, in “L’Osservatore Romano”, 13 marzo 1971, 7; Rosario Borraccino, La Provincia di S. Angelo nelle due soppressioni. Foggia 1997 Curia Provinciale dei Cappuccini, 188-194; Necrologia…a cura di Cipriano de Meo. Foggia 1997, 689;  Fr. Antonio Salvatore, I Cappuccini e Padre Pio in Morcone. Foggia 2004 Curia Provinciale dei Cappuccini, 153-15; Lexicon Capuccinum 491; Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi p.154; Annuario Pontificio 1858Les Ordinations Episcopales 1856.
 
Iconografia: Nell’atrio d’accesso alla curia dei Cappuccini in Foggia è in bella visione quadro raffigurante mons. Dalmazio D’Andrea. Nella biblioteca provinciale di Foggia vi è, come quello di mons. Bernardino D’Avolio, quadro a mezzo busto di mons. Dalmazio D’Andrea con note biografiche.
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