Nome del luogo in latino: Venafrum
Titolo del convento: S. Nicandro
Chiesa: SS. Nicandro, Marciano e Daria
Prov. religiosa: S. Angelo e P. Pio - Foggia
Diocesi: Isernia - Venafro
Circoscriz. civ.: Provincia di Isernia (Italia)
Anno di fondaz. cappuccina: 1573
Funzione del convento: seminario scuole medie superiori, accoglienza pellegrini
Anno di soppressione (civile): 1811
Riapertura: 1815
Storia: la chiesa fu officiata dai Basiliani sino al 1554, quando papa Sisto V abolì l'ordine, e per molti anni la chiesa venne abbandonata fino alla venuta dei Cappuccini a Venafro, nel 1573. La chiesa divenne il nuovo convento dei Frati Minori Cappuccini, e il primo rettore fu Padre Giovanni Maria da Tusa. Il convento fu fabbricato affianco ad una preesistente chiesina la quale fu costruita sul luogo del martirio dei Santi Nicandro, Daria e Marciano. Fu il decimo convento della provincia cappuccina di Sant'Angelo, papa Gregorio XIII con la bolla del 1577 affidava la chiesa ai Padri, che vi rimasero sino al 1811, anno di soppressione con le leggi francesi, ma fu riaperto nel 1816. Nel 1867 fu nuovamente chiuso con le leggi piemontesi, e la struttura conventuale passò al Comune di Venafro, che lo utilizzò come cimitero pubblico. Nel 1870 la custodia venne ridata ai Cappuccini nella persone di Padre Clemente da Morcone. In questo convento sono stati celebrati due capitoli provinciali: nel 1578 e 1586. Nella chiesa si conservano i magnifici lavori di intarsio, opera del religioso fr. Bernardino da Mentone. Nel 1911 vi stette per poco tempo P. Pio da Pietrelcina (fine ottobre - 7 dicembre) il quale lasciò il ricordo di vari fatti misteriosi descritti dal p. Agostino da S. Marco in Lamis nel suo diario. La Chiesa ha il titolo di Basilica poiché conserva i resti dei predetti martiri, Patroni della città. Venafro è concattedra con Isernia.
Arte: degno di nota è l’Altare ligneo con al centro il quadro della Madonna coi Santi Protettori, di fine ‘600, del pittore fiammingo Dirck Hendricks, detto in Italia Teodoro d’Errico; ai lati del quadro vi sono due nicchie con statue lignee di S. Fedele da Sigmaringa e S. Felice da Cantalice: nella parte superiore troviamo la tela di S. Michele; ai lati, invece, due lune con figure francescane su tela: a destra S. Bonaventura da Bagnorea (1221-1274) e S. Ludovico, vescovo di Tolosa (1274-1297), ed a sinistra. Il complesso monumentale ricopre tutto il presbiterio ed è lavorato in noce policromatico con intarsi stupendi, particolarmente elaborati nel tabernacolo e nel paliotto sottostante la mensa; autore dell’opera è un frate di questa Provincia di S. Angelo, fr. Bernardino da Mentone, risalente al 1700.
Fonti e bibliografia: Cotugno Gabriele, Memorie storiche di Venafro, Venafro 1824; Di Iorio (Padre) Eduardo, I Cappuccini nel Molise: 1530-1975. Arte e ricordi storici nelle loro chiese e Conventi, Campobasso 1976; Ibid., I Cappuccini della religiosa provincia di Foggia o di S. Angelo in Puglia (1530-1986), Tomo I-II, Campobasso 1986; Gabriele da Cerignola, Memoria della fondazione di questa nostra provincia dei cappuccini di s. Angelo e dei suoi luoghi con catalogo di tutti i Vicari e ministri Provinciali che l’hanno governata 1529-1667, manoscritto, Archivio Provinciale Capp. Foggia; Triggiani Leonardo, I Conventi dei Cappuccini di Foggia, storia e cronaca, ed. Voce di Padre Pio, S. Giovanni R. (FG) 1979.