Amedeo Trivisonno

AMEDEO TRIVISONNO (1904-1995)

Nome civile: Amedeo
 
Cognome: TRIVISONNO
 
Luogo e data di nascita: Campobasso, 30 ottobre 1904
 
Provincia religiosa di riferimento: Provincia di S. Angelo e P. Pio
 
Diocesi di nascita: Boiano
 
Circoscrizione civile: Molise
 
Nazione: Italia
 
Titolo nobiliare: Cavaliere di S. Silvestro
 
Morte: Firenze 1995
 
Attività svolta a beneficio dell’Ordine: Pittore
 
Osservazioni particolari: Ebbe familiarità con i Cappuccini di S. Angelo, che lo accolsero sempre fraternamente nei loro conventi, ma furono, a loro volta, egualmente accolti nella sua casa di Campobasso di fronte alla chiesa della SS.ma Trinità. Ne stimarono la religiosità, l’umanità, l’amore per le arti belle. Pur cimentandosi lodevolmente con la poesia e con la musica – di certo compose anche una Messa solenne a tre voci – dopo aver frequentato i Corsi di Belle Arti a Roma e la specializzazione in Pittura, espresse se stesso e le sue qualità artistiche prevalentemente con questa, che lo tenne impegnato per oltre sessant’anni tra il Molise, l’Egitto e Firenze. Le sue opere (affreschi, decorazioni, tele, quadri e ritratti) in gran parte si conservano in Italia. Ai Cappuccini di S. Angelo lasciò il frutto della sua arte, quasi tutto in buono stato, in ben cinque conventi, tre (Campobasso-Monti, Venafro e S. Elia a Pianisi) in Molise e due (Serracapriola e Cerignola), in Capitanata.
 
Pubblicazioni artistiche: A considerare soltanto quanto operò per le chiese dei Cappuccini: nella chiesa di S. Elia a Pianisi(1930), dei cinque dipinti a tempera, rimane solo, nella lunetta a destra dell’altare maggiore, quello che raffigura l’Immacolata Concezione e il beato Duns Scoto. A Campobasso-S. Maria del Monte (1945): Tutti gli affreschi dell’interno della chiesa appartengono al nostro pittore. Nella parete frontale intorno alla statua della Madonna realizzò una scena di angeli festanti che si muovono tra le nubi a dar gloria alla Madre di Dio. In alto, sulle due curvature laterali della volta a botte, progettò la rappresentazione dei quindici Misteri del Rosario. I quindici quadri sono distinti in tre gruppi, cinque per i misteri gaudiosi (“l’Annunziazione”, la ” Visita a Sant’Elisabetta”, la ” Natività”, la “Presentazione al tempio”, e “Gesù tra i dottori”), cinque per i misteri dolorosi (“Cristo nell’orto degli Ulivi”, “Cristo flagellato alla colonna”, “Cristo coronato di spine”, “Gesù condannato a morte”, “Gesù crocifisso”), cinque per i misteri gloriosi (la “Risurrezione”, l’”Ascensione di Gesù”, la “Discesa dello Spirito Santo”, l’”Assunzione della Vergine”, e l’”Incoronizzazione di Maria Santissima”. Sulla parete corrispondente all’entrata, fece due scene riferite ai “Fioretti di S. Francesco”, con le quali, a suo dire, il pittore intese onorare i Cappuccini fedeli custodi del Santuario e bene amati dal popolo. Sempre per il Santuario di S. Maria del Monte e, propriamente, per la stanzetta di P. Pio, che vi dimorò, a destra dell’entrata della chiesa, nel 1972, il Trivisonno eseguì su tela e nel suo studio di Firenze un dipinto raffigurante la Madonna, che indica al giovane Fra Pio la visione del Cristo che in lontananza porta la Croce. A Serracapriola (FG), tra il 1942/1943, portò a compimento l’incarico di affrescare le pareti della chiesa del convento dei Cappuccini, dedicata alla Madonna delle Grazie. Tra le rappresentazioni abbiamo “S. Francesco che ammonisce il lupo di Gubbio”. Di fronte a questo dipinto è raffigurato l’episodio di “ S. Antonio di Padova che predica ai pesci”. Nella volta della chiesa è dipinto “ S. Francesco che riceve le stimmate”. Nel presbiterio, a destra, vi è l’affresco dell’”Annunciazione” e, sul lato sinistro, è raffigurato il “Miracolo della Madonna delle Grazie e la morte del saraceno”. A Cerignola (FG), nella chiesa dei Cappuccini dedicata al SS. Nome di Gesù, il pittore eseguì nel 1948 due pale d’altare su compensato. La prima rappresenta “S. Francesco” , che si rivolge ai santi patroni dei francescani secolari, alla regina S. Elisabetta d’Ungheria e a S. Ludovico re di Francia, la seconda rappresenta il “Sacro Cuore” . La figura del Cristo è disegnato in atto di avanzare verso gli uomini con lo sguardo pervaso di amorevole dolcezza. A Venafro (Isernia) nel 1949 Amedeo Trivisonno, per i Cappuccini del convento, dipinse a tempera la volta della loro chiesa e del presbiterio, che custodisce i corpi dei santi martiri, Nicandro, Marciano e Daria. Nella volta centrale in tre riquadri rappresentò i “ Martiri dinanzi al giudice”, la “ Decapitazione di S. Nicandro”, la “Gloria ed il trionfo dei martiri Nicandro, Marciano e Daria”. Al coro riservò l’affresco di S, Francesco e e di S. Antonio di Padova e alla volta del Presbiterio, al centro, l’”Agnello mistico” e, ai quattro lati, i quattro “Evangelisti”.          
 
Bibliografia: A. Di Iorio, La chiesa della Madonna del Monte in Campobasso e i Padri Cappuccini, Campobasso 1969: E. Di Iorio, I Cappuccini nel Molise, Campobasso 1975; E. Di Iorio, I Cappuccini della religiosa provincia di Foggia o di S. Angelo in Puglia (1530-1986), Campobasso 1986; C. Carano, Sognando il rinascimento: Amedeo Trivisonno, Pittore Molisano, Campobasso edizione Lampo 1992. 
Condividi su: