Missione: CIAD

CIAD – AFRICA (1965- )

 
Nome in latino: Domus Ordinis in loco v. Ciad
 
Nome in lingua attuale: Ciad
 
Nazione: Africa
 
Arrivo dei primi missionari: agosto 1965 (prima di questa data c’era già l’allora Provincia di Toulouse e del Quebec in alcune zone del Sud del Ciad).
 
Provincia incaricata: Provincia di S. Angelo
 
Sviluppo della missione: Nel 1964 arrivò alla Provincia una lettera di mons. Samuel Gaumain, vescovo di Moundou, con la richiesta formale dei Cappuc­cini della Provincia di Foggia nella sua diocesi. Egli aveva saputo da un ex missionario che la Provincia era alla ricerca di un territorio tutto per sé e offriva i 54.000 Kmq della sua diocesi. L’invito era una provvidenziale risposta ai tentativi precedenti (alcu­ni solo personali) e P. Carmelo Di Donato da S. Giovanni in Galdo la passava a tutti i religiosi nell’ottobre 1964. “La missione - egli scrisse -sarà una grande benedizione di Dio per noi, un nuovo segno della nostra inesauribile vitalità”. La proposta del vescovo non tro­vò opposizioni e il 25 aprile 1965 (lo stesso anno in cui morì nell’isola Réunion P. Herriau, fondatore della prima missione cattolica nel Ciad), nella Chiesa dell’Immacolata di Fog­gia, P. Terenzio Farina da Cerignola (FG), P. Claudio Ruggiero da Campobasso, P. Attilio Ladogana da Cerignola (FG) e P. Narciso Marro da Cervinara (AV) ricevet­tero il tradizionale “mandato” con la consegna del crocifisso.
 
 
Nell’agosto successivo, dopo una breve perma­nenza a Carcassonne (Francia) essi erano già nel Ciad e si stabilirono a Baibokoum, missione fondata dal cap­puccino tolosano P. Fortunato Gourraud nella zona del Logone Orienta­le, in una località indicata dal capo dei musulmani, un certo Yaya, amico dei missionari. Essi furono accolti fe­stosamente dai confratelli canadesi e francesi, fra cui c’era anche l’ex pri­mo Prefetto Apostolico di Moundou, P. Clement Sirgue, che aveva rinun­ciato all’incarico ed era rimasto a la­vorare come semplice missionario. Gli inizi furono difficili, soprattutto per la varietà delle tribù presenti nella zona (i Lakà, ben disposti al Vange­lo, i Mboum, per motivi storici meno inclini al cristianesimo, i Ngambay, ben orientati verso la nuova religione) con le rispettive lingue. Ma l’entusia­smo non mancava e i missionari fu­rono in grado di prendere anche le missioni di Bam, antica sede del ca­po tribù dei Lakà, e di Goré (1966). A Baibokoum - che si può considerare la culla della missione - si pen­sò immediatamente ai catechisti, por­tavoce indispensabili di ogni mis­sione, per i quali si costruì subito un villaggetto di 12 abitazioni in stile lo­cale. L’arrivo tra aprile e ottobre del 1967 di altri quattro missionari - P. Antonio Gambale da Montemarano (AV), P. Cele­stino Ciricillo da S. Elia a Pianisi (CB), P. Bernardino Traversi da Cerignola (FG), e fra Celestino Di Muro da Canosa (BA), consentì di organizzare metodicamen­te il lavoro con la costruzione di cap­pelle nel territorio delle stazioni prin­cipali (Bam, Baibokoum e Goré) e la formazione dei catechisti, con i qua­li ci si poteva mettere in contatto con tutti i gruppi tribali. La missione ringiovanì e arrivò fino ai villaggi più lontani. A rico­noscimento del buon lavoro svolto arrivarono prima gli elogi del Nunzio Apostolico, mons. Luigi Poggi, che visitò la missione nel gennaio 1968, e il 10 gennaio dell’anno successivo arrivò l’affidamento ufficiale della missione alla Provincia con decreto del P. Generale P. Clementino da Vlissingen, che nominò anche il pri­mo superiore regolare, P. Claudio Ruggiero da Campobasso. La forma­zione della fraternità e l’arrivo delle suore e di alcune ausiliarie laiche consentirono di determinare alcune linee operative urgenti e una migliore distribuzione di compiti. Si orga­nizzarono, infatti, gli stages appro­priati per l’apprendimento dei dialetti locali, una più approfondita prepara­zione dei catechisti e la costituzione di alcuni gruppi di formazione cri­stiana (Legione di Maria, guide, scouts ecc.). Non fu trascurata la pro­mozione umana, indispensabile per far giungere più facilmente il mes­saggio evangelico, per cui mons. Gaumain poteva esprimere ai Supe­riori di Foggia la propria soddi­sfazione per “l’eccellente lavoro svol­to dai Cappuccini di codesta Provin­cia”. Il gruppo dei missionari si rinfoltì tra il 1968 e il 1971 con l’arrivo dei Padri: Graziano Mainolfi da Rotondi (AV), Mario Colavita da S. Elia a Pianisi (CB), Leonardo Triggiani da Ischitella (FG), Fortunato Haggiai da Sciausc (Etiopia), Giorgio e Donato Ramolo da Limonano (CB); così fu possibile aprire la missione di Bébédja (1970) e articolare ancor me­glio la catechesi. Risale a quel periodo (1970) il temporaneo rilevamento dei cappuc­cini francesi, anziani e malati, della missione di Bodo e l’interessamento per il lebbrosario di Doba, visitato da Raoul Follerau, in cui furono costruite 12 casette per gli ammalati; la costru­zione di un villaggio per i catechisti e le loro famiglie a Bam; l’apertura di una Kei Kuma (casa della medi­cina, cioè un dispensario) a Baibo­koum, a cui facevano capo due pic­coli ambulatori di brousse (savana); la co­stituzione di una scuola materna a Baibokuom. Le Suore della Pia Unio­ne di S. Caterina da Genova, arrivate a Bam il 13 maggio 1969, e due laiche missionarie svizzere, affiancarono generosamente l’opera dei missiona­ri, i quali si impegnarono soprattutto nell’animazione agricola, persuasi che la loro gente doveva trovare nella terra le risorse per vivere e per pro­gredire. Nel gennaio 1972 si tenne in mis­sione il primo capitolo elettivo, pre­sieduto dal ministro provinciale P. Rosario Borraccino da Cerignola (FG), accompagnato dal segretario delle Missioni P. Eugenio De Girolamo da Serracapriola (FG), in cui fu nominato superiore regolare P. Narciso Marro da Cervinara (AV). Vi parteciparono 13 missionari e furono presenti anche rappresentanze delle Suore Oblate di S. Teresa (Baibokoum), di S. Cateri­na da Genova (Barn) e della Carità di Vercelli (Goré). Dal 1973 al 1997 sono partiti per il Ciad altri 10 frati e si sono celebrati altri 7 capitoli elettivi. È nel 1997 che fr. John Corriveau, ministro generale dell’Ordine, raccogliendo il lavoro svolto dalle custodie del Ciad, e successivamente in comunione con le custodie dei Cappuccini operanti nella Repubblica Centrafricana, ha istituito a Bouar il 29 ottobre 1997 la Vice Provincia del Tchad- Centrafrica intitolata a “Nostra Signora della Pace”.
 
 
 
 
Fonti e bibliografia: Archivio provinciale dei Cappuccini-Foggia (= APCF): Cartella Missione Africa – 1965.... ; Circolari dei Provinciali: P. Clemente da S. Maria in Punta (1965-1967), P. Rosario Borraccino da Cerignola (1970 – 1976), P. Crispino Di Flumeri da Deliceto (1976 – 1982), P. Pietro Tartaglia da S. Elia a Piansi (1982), P. Rufino Megliola da Lacedonia (1985 – 1991), P. Mariano Di Vito da S. Marco La Catola (1991 – 1998), P. Paolo M. Cuvino da San Giovanni Rotondo (1998 – 2004), P. Aldo Broccato da S. Elia a Pianisi (2004 - ); Vita Missionaria, Periodico trimestrale dei Cappuccini di Foggia, num. speciale per il 25° della Missione, Anno XX, n. 4 (aprile 1990); Ibid., anno XXXV, n. 4 (ott-nov-dic 2005); Continenti, Missionari Cappuccini, Rivista della CIMP CAP, Assisi, num. speciale 1995: “Da 30 anni nel Ciad”; Ardesi L., Cocchi F., Scionti M., Ciad una pace da costruire. Itinerario politico e religioso di un paese africano, Associazione “dalla parte degli ultimi”, in collaborazione con il CIPSI, Ripalimosani (CB), 1991; Atti del Convegno di Studi, Il Ciad nell’Africa che cambia. Attese di pace, di democrazia, sviluppo (a cura dell’Associazione “dalla parte degli ultimi”), Campobasso, 15 settembre 1996.
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