Bernardo da Gallo

BERNARDO DA GALLO ( † 1717)

 
Nome civile: Sconosciuto
 
Cognome: Baglione
 
Nome religioso: Bernardo
 
Nome con cui è più conosciuto: BERNARDO DA GALLO
 
Luogo di nascita e data: Gallo
 
Diocesi di nascita [dell’epoca]: Caserta
 
Circoscrizione civile [attuale]: Campania
 
Nazione: Italia
 
Provincia religiosa: Provincia di S. Angelo
 
Ingresso nell’Ordine (vestizione: luogo e data): Morcone 1680 c.a.
 
Professione temporanea (luogo e data): Sconosciuti
 
Professione perpetua (luogo e data): Sconosciuti
 
Ordinazione sacerdotale (luogo e data): Sconosciuti
 
Morte (luogo e data): Mucondo (Congo) gennaio 1717
 
Incarichi nell’Ordine: missionario in Angola e Congo e vice prefetto
 
Osservazioni particolari: È il primo dei missionari della provincia di S. Angelo, del quale al giorno d’oggi troviamo un ricordo documentato. Ne ha studiato e sintetizzato tutti gli aspetti il confratello fr. Antonio Salvatore nel volume XI dell’Archivio storico dei Cappuccini di Foggia, cui si rimanda, dal titolo P. Bernardo da Gallo /Un apostolo dimenticato, Foggia 2003. Il nostro missionario, che era nato a Gallo, attualmente in provincia di Caserta, ma da sempre ai confini del Venafrano, nella seconda metà dei seicento, entrato tra i Cappuccini, che avevano un convento sia a Venafro che ad Isernia, tra il 1697 ed il 1717, anno della sua morte, raggiunse la “Missio antiqua” dell’Angola e del Congo due volte. Vi rimase per non meno di quindici anni, senza considerare la permanenza, che ebbe in Italia nell’intervallo, le soste a Lisbona ed i tempi di navigazione e di trasloco da una regione all’altra. Ce ne tramanda il ricordo un cappuccino contemporaneo, missionario anche lui in quelle regioni, il p. Antonio Maria da Firenze. Questi nel manoscritto Catalogo dei Cappuccini Missionari nel Congo (1645-1711), nella sezione Catalogo dei Padri Missionari Cappuccini Italiani nel Congo (Cfr. «Italia Francescana», VI (1931), 90 e 92), dopo avere segnalato che nel 1697 il p. Bernardo era giunto la prima volta in quella missione, ci ritorna alcuni anni dopo con questi termini: « L’anno 1711 d’ottobre: ....P. Bernardo da Gallo, già missionario del Congo per la seconda volta. Predicatore della Provincia di S. Angelo nel Regno[di Napoli]». Anche se non ci sono giunte notizie sul religioso e la sua formazione, prima e dopo la sua partenza per le missioni, da quanto emerge dai suoi scritti ( La relazione sulle ultime guerre civili del Congo; Il conto della villicazione missionale ) e dalla corrispondenza con la Santa Sede (papa Clemente XI, cardinali di Propaganda Fide e cardinale Sacrepanti), il p. Bernardo si dimostra un missionario d’avanguardia, tra l’altro, circa l’opportunità dell’apprendimento della lingua della regione da evangelizzare e della creazione di scuole, zelante, fin troppo, – così con la setta degli “antoniani” – nella salvaguardia della purezza della fede, pieno d’iniziative, capace di rapportarsi anche con le autorità civili e religiose di ogni rango. Il giudizio che dettero di lui quelli che lo conobbero fu quasi sempre positivo. Se non fosse stato stimato, nella sua seconda permanenza nel Congo, il prefetto, p. Lorenzo da Lucca, non l’avrebbe nominato suo “vice prefetto”. Il p. Francesco da Troia così scriveva a S.S. Clemente XI nell’agosto del 1714 a riguardo della creazione di un seminario: « A questo riguardo, il p. Bernardo da Gallo sarebbe di molto il più adatto, giacché possiede bene la lingua congolese ed è molto stimato e venerato nel Congo. È molto informato su la situazione dei villaggi e degli individui, perché vi è rimasto otto anni col migliore esempio e stima di tutti» (Cfr. fr. Antonio Salvatore, P. Bernardo da Gallo....110 nota 123). Il prefetto, p. Lorenzo da Lucca consegnava alla storia il suo giudizio sul p. Bernardo da Gallo in occasione della fine terrena del confratello: «Il p. Bernardo da Gallo era il più anziano missionario del paese, il Congo, al tempo del soggiorno in missione. Aveva appreso il Congolese e predicava in questa lingua a queste popolazione che evangelizzò da eccellente missionario» Cfr. fr. Antonio Salvatore, ivi, 110 nota 126).
 
Repertori bibliografici: L. Jadin, Le Congo et la secte des Antoniens. Restauration du royaume sous Pedro IV et la «saint Antoine» congolaise (1649-1718), in «Bullettin de l’Institut Historique Belge de Rome», XXXIII, 1961, pp. 449-488 ; 491-533; 573-576; 580-582 ; T. Filesi, Nazionalismo e Religione nel Congo all’inizio del 1700 : la setta degli Antoniani, Roma, A.B.E.T.E., 1972, pp. 55-90 (cfr. «Africa», XXVI, 1971, pp. 463-508) ; C. Toso, Una pagina poco nota di storia congolese, Roma, pro Sanctitate, 2000, pp. 28-66.
 
Fonti (inedite, manoscritte, archivistiche): nell’Archivio di Propaganda Fide: Relazione dell’ultime guerre civili del Regno di Congo; della Battaglia data dal Rè D. Pietro Quarto; e della Vittoria da lui ottenuta contro i Ribelli. Come anche del scisma nella Fede per via d’una donna, che si fingeva S. Antonio, felicemente superato colla morte di quella, Scritture Originali Congregaz. Gen., Vol. 576, ff. 291-314v; Conto della Villicazione Missionale, o sia, Relazioni delle Miss(io)ni di Congo, et Angola, dove missionò 11 anni, Scritture Originali Congregaz. Gen., Vol. 576, ff. 316-340v; Lettera al Cardinale Sacripanti da Venafro, Scritture Riferite a Congressi Gen., t. IV, f.41; Lettera ai Cardinali di Propaganda Fidei, Scritture Originali Congregaz. Gen., Vol. 579, ff. 215,222; I-II Lettera al Card. Sacripanti da Lisbona, Scritture Originali Congregaz. Gen., Vol. 587, f. 130-130v., 131.
 
Bibliografia: Salvatore Antonio (a cura di), P. Bernardo da Gallo, Vol. XI, Archivio Storico dei Frati Minori Cappuccini di Foggia; P. Sisto da Pisa, Catalogo dei Cappuccini Missionari nel Congo (1645-1711), in «L’Italia Francescana», VI, 1931, pp.74-92; J. Cuvelier, Gallo (Bernard de), in «Biographie Coloniale Belge», Bruxelles, Institut Royal Colonial Belge, 1948, t. I, p. 395; T. Filesi – I. De Villapiderna, La “Missio antiqua” dei Cappuccini nel Congo, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma 1978.
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